“RIGENERARE I TESSUTI CON L’IMPIANTO DI STAMINALI”
Articolo di giornale tratto da Il Caffè del 20.10.2019
“Se ne discute da venticinque anni. L’intervento di protesi al ginocchio, ad esempio nell’anziano affetto da artrosi, comporta un certo rischio di insoddisfazione.
I pazienti si lamentano ancora, hanno dolori e sono impediti nei movimenti, spiegano gli esperti. Comunque sia, aspettare troppo prima di operarsi può essere altrettanto controproducente.
Le ginocchia sono fra le articolazioni più sollecitate del nostro corpo. “Almeno una visita da un esperto andrebbe fatta – consiglia il Dr. med. Marco Auliso, specialista chirurgia ortopedica e traumatologia del Medical Center LuganoCare, chirurgo alla Clinica Santa Chiara di Locarno -. Oggi cerchiamo di preservare il più possibile e prima dell’intervento si percorrono altre vie. Ad esempio, la chirurgia rigenerativa con le cellule staminali. In grado appunto di auto-rigenerarsi e di differenziarsi in diversi tipi di cellule con funzioni specifiche.”
Vero è che in generale si ricorre al bisturi prima rispetto a qualche anno fa. “Le persone vogliono continuare a poter camminare senza dolori, a fare ciò che facevano prima senza impedimenti – osserva Auliso -. E allora anticipano. Inoltre, intervenendo in età ‘precoce’ i tessuti sono migliori, le strutture legamentose ancora sane“. Rispetto al passato i materiali hanno raggiunto un’ottima qualità. “L’evoluzione della chirurgia del ginocchio è soprattutto sulla qualità delle protesi. In titanio, più leggere e meglio sopportate dal paziente. Inoltre non si utilizza più il cemento e questo, unitamente ad un’ampia scelta di tecniche chirurgiche, accelera di molto la ripresa“.