Dopo un terribile male di pancia hanno scoperto che ho i calcoli al fegato. Ora mi propongono una operazione. Da dove vengono e come si formano questi calcoli?Esistono alternative all’operazione?
Più che di calcoli al fegato è più corretto parlare di calcoli biliari della colecisti, chiamata anche cistifellea, che è come una piccola vescica collegata al fegato dove si deposita la bile. Si tratta di una patologia frequente dato che, dopo i quarant’anni, una donna su cinque ed un maschio su dieci ne sono portatori. I calcoli sono come dei sassolini di forma cristallina che si formano nella colecisti, e sono composti prevalentemente da colesterolo, oppure da un misto dello stesso colesterolo con sali di calcio, pigmenti biliari, proteine ed acidi grassi. Il principale fattore di rischio è il sovrappeso ed una alimentazione ricca di grassi che porta ad una aumentata secrezione di colesterolo nella bile. Il ristagno della bile dovuto ad una colecisti “pigra”, cioè con una diminuita capacità della sua parete di contrarsi, aumenta la probabilità che i cristalli di colesterolo non passino nell’ intestino e quindi formino dei sassolini. Anche la genetica può giocare un ruolo importante dato che alcune popolazioni sono più colpite di altre. Se i calcoli sono grossi ed hanno già provocato coliche biliari, l’intervento operatorio di asportazione della colecisti, che può essere eseguito in laparascopia, rimane l’unica possibilità terapeutica. Il nostro specialista di ecografia, dr.med. Paolo Tutta ed i nostri chirurghi dr.med. Andrea Morri e dr. med. Carlo Coduri sono a disposizione per un consiglio.